Una grande famiglia per ricominciare a vivere
Una grande famiglia per ricominciare a vivere. E’ questa l’iniziativa promossa dalla Comunità Madonna della Croce. Venerdì scorso presso il Chiostro delle Clarisse di Noci la Comunità ha fatto conoscere il proprio progetto alla cittadinanza con un evento dal titolo “Conosciamoci”.
All’incontro hanno preso parte le autorità locali. Al sindaco Domenico Nisi i saluti iniziali, sono entusiasta dell’iniziativa che la Comunità offre al paese di Noci, ha commentato il primo cittadino, desidero che questa struttura, per l’aiuto che offre, continui a crescere.
Dello stesso piano anche l’assessore alle politiche giovanili Lorita Tinelli che ha precisato come il progetto della comunità sia nato dall’incontro con la fondatrice Liana Zambonin, progetto che è stato rinnovato in questi giorni con il Palazzo di Città.
La serata moderata dal giornalista Stefano Impedovo, ha visto l’alternarsi di diversi collaboratori e professionisti che con il loro contributo rendono attiva la Comunità.
Liana Zambonin, ideatrice e fondatrice, ha colto l’occasione per raccontare l’incontro con Don Carmine Carelli di Noci e la scelta di sistemare i locali adiacenti alla Chiesa della Madonna della Croce per accogliere gli ospiti. Quando abbiamo fatto il primo sopraluogo della location ho capito che andava sistemata un po’ per essere “vivibile”, poi grazie al contributo di tanti volontari il posto è diventato confortevole e un rifugio per tutti coloro che desiderano venirci a trovare.
Innumerevoli le attività e i progetti della Comunità laboratori pensati per creare piccoli manufatti artigianali con il laboratorio Impara l’Arte della dott.ssa Alessandra Petronilli e il Progetto Cinderella del dott. Giovanni De Pergola Presidente del Rotary Club Bari Sud, per la produzione di camicie. Anche l’agricoltura è coinvolta nel progetto grazie al contributo del dott. Francesco Plantamura dell’azienda agricola Soami.
Ma la comunità non è solo questo, ad affiancare gli ospiti una equipe di esperti ha attivato una serie di laboratori per il recupero sociale, attività di psicologia, psicoterapie e psicoeducazione cercano di reintegrare nella società i più bisognosi.
Un valido contributo giunge anche da Don Peppino Cito che con la sua presenza all’interno della Comunità accoglie i visitatori non i nome della fede, ma attraverso un percorso di spiritualità che esula da qualsiasi gruppo religioso. Conclude la serata con un frase pronunciata da Papa Francesco “La Misericordia non finisce. Non c’è bisogno di una fede particolare. La fede solleva il morale qualsiasi essa sia”.